Due tra i maggiori scrittori italiani, stimolati da uno degli intellettuali più brillanti che abbiamo in Italia, si confrontano sul ruolo dello scrittore oggi.
06/10/2024
Paolo Girella di Emons Edizioni cerca di mettere in risalto i cambiamenti in atto all’interno di un mondo che, ora più che mai, potrebbe rinnovare diversi ambiti della narrazione.
06/10/2024
Scritto nel 1786, Der Schauspieldirektor è un connubio tra Singspiel e commedia, in cui dialoghi e attori si alternano a pagine musicali degne del più grande Mozart.
Terruzzi passa al setaccio la vita del grande pilota: il complesso rapporto di amore e odio con il padre, l’immancabile ma soffocante presenza della famiglia, i suoi chiacchierati amori, le corse che hanno rappresentato una svolta, le rivalità con gli altri piloti.
Volodine è un creatore di mondi, il più inclassificabile degli scrittori europei contemporanei. A colloquio con il premio Campiello Andrea Tarabbia, attraverserà la sua produzione e darà conto dei risvolti politici della sua opera.
Nel suo ultimo libro Franco Berrino approfondisce un aspetto di una ricerca che porta avanti da molti anni. È possibile fermare il tempo? Alle nostre velocità quotidiane non possiamo rallentarlo, ma c’è un tempo che possiamo fermare: è quello che passa senza che ci accorgiamo di vivere.
Raccontare la realtà attraverso le immagini ci mette di fronte a un dilemma: quello che vediamo in fotografia ci mostra sempre la verità?
Reading. «Non tutto può essere scritto, non ogni cosa ha la propria voce», tutto quello che diciamo, compreso ciò che viene registrato in un diario è manchevole di qualcosa, qualcosa che rimane appena al di sotto della parola appena scritta o pronunciata.
Come si raccontano gli scrittori? La riflessione qui proposta affronta come il cinema e la televisione hanno tracciato – anche tramite le loro parole dirette – ritratti e biografie degli scrittori.
Essere grammarnazi significa difendere la lingua chiudendosi dentro a una fortezza di certezze monolitiche; chi decide di abbracciare la filosofia grammamante, invece, non ha paura di abbandonare il linguapiattismo, ossia la convinzione che le parole che usiamo siano sacre, immobili e immutabili.
Un enigma da risolvere, tanti indizi da raccogliere, una squadra di attenti detective si aggira per le stanze dell’antico palazzo. Se hai la stoffa dell’investigatore ti aspettiamo armato di intuito e occhi attenti. 
Milano negli anni Settanta è oscura, plumbea, irriconoscibile rispetto a quella di oggi. C’è una media di centocinquanta omicidi all’anno, nei locali notturni si mescolano delinquenti, imprenditori e personaggi dello spettacolo e le bische sono nascoste dentro a palazzi insospettabili.